0000 – IL SERVIZIO NAVALE della GUARDIA di FINANZA (Notizie storiche)


 

 

Il giorno 13 maggio 1862 è la data ufficiale dell’atto di nascita del Servizio Navale, che trova i suoi fondamenti nella Legge n. 616/1882 sull’”Ordinamento delle Guardie Doganali” con la previsione di un organico di “guardie di mare”, della dislocazione sul territorio nazionale delle “brigate di mare”, dell’arruolamento di personale specializzato (mozzi), nonché, infine, di precise disposizioni di servizio per i “battelli doganali”.

L’attività delle unità navali lungo la frontiera lacuale e marittima risale pertanto al 1862 quando, portata a termine l’unità nazionale, le “Marinerie di Finanza” degli Stati pre-unitari confluirono nel Corpo della Guardia Doganale.  La componente navale della Guardia Doganale, la cui denominazione nel 1881 venne modificata in “Guardia di Finanza”, rappresentò per lungo tempo l’unica forza preposta alla vigilanza negli specchi d’acqua portuali e lungo la fascia costiera e la frontiera lacuale del Regno, ambienti interessati alle tradizionali attività economiche legate alla pesca ed ai traffici marittimi di piccolo cabotaggio.  Piroscafi ed unità minori furono impiegati sia nella vigilanza costiera del Regno d’Italia che lungo la frontiera lacuale e lagunare, operando con equipaggi misti composti da militari del Corpo e da personale della Regia Marina.

Con il R. Decreto n. 75 dell’8 marzo 1896 si dispose che la R. Marina cedesse al Ministero delle Finanze 10 torpediniere e 3 barche torpediniere per il servizio di vigilanza nei laghi di Garda, Lugano, Maggiore e nella Laguna di Venezia.  Negli anni successivi furono costruite nuove unità che permisero al Corpo di poter partecipare attivamente al 1° conflitto mondiale.

Nel primo dopoguerra la componente navale ebbe un notevole impulso; venne fondata dal Colonnello Vittorio G. Rossi, futuro scrittore, la Scuola Nautica del Corpo alla sede di Pola, mentre si diede inizio ad un programma di costruzione di nuove unità navali per le esigenze operative della Guardia di Finanza.  Gli equipaggi del Corpo parteciparono con impegno e dedizione alle operazioni belliche del 2° conflitto mondiale, al cui termine la flotta della Guardia di Finanza risultò estremamente ridotta.  Per l’attività svolta il Naviglio del Corpo venne decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare, mentre la bandiera di Guerra del “RD 36” venne insignita della massima decorazione al Valor Militare.  Concluse le ostilità, la componente navale venne interamente impegnata nella repressione del contrabbando e per contrastare i trafficanti, che spesso impiegavano naviglio ex militare.

La legge di ordinamento 23 aprile 1959, n. 189 affidò poi espressamente al Corpo il compito di “eseguire la vigilanza in mare per fini di polizia finanziaria e concorrere ai servizi di polizia marittima, di assistenza e di segnalazione”, cui si aggiungono, ovviamente, tutte le altre competenze che qualificano l’intera attività istituzionale della Guardia di Finanza, comprese quelle derivanti dalla sua appartenenza alle Forze Armate.  A seguito di tale provvedimento la Guardia di Finanza procedette ad un progressivo adeguamento della flotta, introducendo in servizio unità di moderna concezione, equipaggiate di radar ed in grado di effettuare il controllo nelle acque circostanti la penisola.

Le mutate esigenze operative, unitamente alla introduzione di nuovi dispositivi legislativi, anche a livello internazionale, hanno comportato nel corso degli anni la necessità di procedere ad un accurato potenziamento ed ammodernamento della flotta del Corpo, chiamata ad assolvere attività di contrasto ai traffici illeciti in materia di armi, stupefacenti ed immigrazione clandestina, spesso in stretto contatto con le collaterali forze di polizia comunitarie.  Il Servizio Navale, che ha visto progressivamente ampliati i propri settori di intervento, oggi può a giusta ragione essere considerato il più completo e specializzato organismo di polizia giudiziaria, finanziaria, tributaria, economica e di sicurezza, di cui lo Stato possa disporre sul mare.

La componente della Guardia di Finanza, di cui fanno parte oltre 5000 specialisti del contingente di mare, rappresenta pertanto uno dei più articolati ed affidabili strumenti di tutela degli interessi economico-finanziari a disposizione dello Stato e dell’intera Unione Europea.  La creazione dell’Unione ha infatti comportato una sostanziale trasformazione del Corpo che è divenuto un organo di polizia economica comunitaria e, come tale, ha la responsabilità di proteggere gli interessi di tale sovrana entità, con particolare riferimento alle zone litoranee divenute frontiere dell’Unione rispetto ai paesi extracomunitari dell’area del Mediterraneo.

Per assicurare la vigilanza ed il controllo dei traffici nelle acque territoriali ed in alto mare, il Corpo ha recentemente rivisitato i propri assetti operativi, creando una componente alturiera ed una regionale.  Alla componente alturiera, costituita da cinque Gruppi Aereonavali ed un Gruppo di esplorazione aeromarittima posti alle dipendenze del Comando Operativo Aereonavale di Pratica di Mare, sono affidati il controllo del Mediterraneo per la sicurezza degli scambi e contro il traffico di persone e di prodotti illeciti, attraverso una più stretta collaborazione con i paesi rivieraschi. membri dell’Unione Europea, e gli altri stati aperti allo sviluppo di una comune cornice di sicurezza.  La componente regionale, in cui operano i Reparti Operativi Aereonavale articolati su una Stazione Navale ed una Sezione Aerea, svolge compiti di sicurezza nelle acque territoriali e di polizia economica-finanziaria tipici delle Fiamme Gialle, nei confronti delle attività direttamente collegate al mare, alla portualità ed alle operazioni commerciali.

In particolare, il Comando Operativo di Pratica di Mare, da cui dipendono i Gruppi Aeronavali di Napoli e di Taranto, e da ultimi quelli di La Spezia, Cagliari e Trapani, dirige l’autonoma azione di prevenzione e repressione dei traffici illeciti via mare e, quando delegato dal Comando Generale, effettua il coordinamento fra le azioni dei settori alturiero e costiero.  A livello regionale i Reparti Operativi Aeronavali di norma articolati su una Stazione Navale, attuano le azioni di vigilanza marittima nella propria area locale e nelle acque antistanti, rispetto ai paesi extracomunitari dell’area del Mediterraneo.

 

Notizie, dati tecnici ed immagini sono in parte dovuti alla cortesia del Comando del Servizio Navale della Guardia di Finanza ed in parte sono stati tratti dal volume “FINANZA DI MARE Dalle scorridore ai pattugliatori” pubblicato nel 1994 da EDITALIA – Roma.

Mentre esprimiamo la nostra riconoscenza al Comando del Corpo per la collaborazione e la disponibilitĂ  dimostrata verso questa nostra iniziativa, suggeriamo la consultazione di questo bel volume, ricco di scritti e di immagini, a coloro che, anche a scopo modellistico, intendono conoscere ed approfondire l’argomento della attivitĂ  del Corpo sul mare, sia in pace che in guerra.