Le torpediniere della Classe Pegaso costituirono una modifica delle Spica diretta soprattutto ad ottenere una più lunga autonomia, migliori qualità nautiche e diverse sistemazioni logistiche che permettessero lunghe permanenze in mare.
Varata l’8.12.1936 dai Bacini e Scali Napoletani, venne autoaffondata l’11.9.1943 nella baia di Pollenza (Majorca) per evitare l’internamento.
Venne armata con cannoni da 100/47 (arma n. 2430). Il progetto mostra mitragliere da 37/54 e da 13,2 (arma n. 2705), ma le prime non furono imbarcate.
Nove tavole originali con: piano di costruzione, sezione longitudinale, castello, ponte di coperta, n. 6 sezioni trasversali, copertino, stiva e sistemazioni del mulinello a salpare e del verricello di tonneggio.
Apparteneva alla stessa serie la Procione, varata il 31.1.1937, autoaffondata a La Spezia il 9.9.1943.
Le torpediniere della Classe Pegaso costituirono una modifica delle Spica diretta soprattutto ad ottenere una più lunga autonomia, migliori qualità nautiche e diverse sistemazioni logistiche che permettessero lunghe permanenze in mare.
Varata l’8.12.1936 dai Bacini e Scali Napoletani, venne autoaffondata l’11.9.1943 nella baia di Pollenza (Majorca) per evitare l’internamento.
Venne armata con cannoni da 100/47 (arma n. 2430). Il progetto mostra mitragliere da 37/54 e da 13,2 (arma n. 2705), ma le prime non furono imbarcate.
Nove tavole originali con: piano di costruzione, sezione longitudinale, castello, ponte di coperta, n. 6 sezioni trasversali, copertino, stiva e sistemazioni del mulinello a salpare e del verricello di tonneggio.
Apparteneva alla stessa serie la Procione, varata il 31.1.1937, autoaffondata a La Spezia il 9.9.1943.