0163 * MAS 500 – 1ª serie l.f.t. 17 m – 1:20


MAS da 17 metri in legno, dal n. 501 al n.  524.  Dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Monfalcone, presso i quali furono costruiti i MAS 513 e 514 entrati in servizio nella primavera del 1937, quattro tavole con: piano di costruzione, vista di fianco, vista dall’alto, sezione longitudinale, sezione orizzontale e n. 8 sezioni trasversali.

Il MAS 513 venne perduto per incaglio il 24.1.1942 sulla costa dell’isola di Cefalonia, mentre il MAS 514 venne radiato nel 1950 e classificato “natante di uso locale” con la sigla M.E.B. 2.

Nel 1935 il Cantiere Baglietto di Varazze propose alla Marina un nuovo tipo di MAS ispirato in linea di massima al MAS 431 dal quale differiva per la presenza di due gradini nella carena e per l’adozione di nuovi motori Isotta-Fraschini ASSO 1000 con una potenza fra 1000 e 1150 HP.

Fu quindi ordinato un primo gruppo di battelli (MAS 501 – 524) a vari cantieri, di cui 10 a Baglietto; avevano scafo a triplice fasciame in legno, irrobustito da tralicci longitudinali in acciaio saldati fra loro.  Un venticinquesimo battello (MAS 525) venne ordinato ai Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Monfalcone a scopo sperimentale: aveva lo scafo metallico in leghe leggere, parzialmente chiodato.

La prima unità a scendere in mare fu il MAS 509 il 15.2.1936 e dette subito risultati superiori ad ogni previsione. Il 23.12.1937 ed il 6.2.1938 un MAS di questa serie stabilì i records mondiali di velocità dell’ora e delle 3, 6, 9 e 12 ore per la categoria “entrobordo senza limitazione di potenza e peso”.  Su un circuito di Km. 22,04 davanti a Varazze il primato dell’ora fu battuto alla media di nodi 48,44 e quello delle dodici ore alla media di nodi 44,95.  Il giro più veloce fu percorso alla media di nodi 48,96.

Nel  1938  fu messa in cantiere una seconda serie di  25  battelli, sostanzialmente uguali ai precedenti: variavano solo la lunghezza,  portata a 18,70 metri e la larghezza massima di 4,70 metri. Eguale lo scafo con carena a spigolo a due gradini. Ebbero la denominazione di MAS 526 – 549 ed anche per questa serie l’ultimo battello (MAS 550) venne realizzato dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Monfalcone in metallo.

Ottime furono le prestazioni in velocità della seconda serie, anche se l’aumentato dislocamento a 26 t. (3,5 in più) comportò velocità operative leggermente inferiori.

Sia i battelli della prima che della seconda serie vennero armati con una mitragliatrice Breda da 13,2 mm. (arma n. 2738).

Nel maggio 1940 iniziò la costruzione di una terza serie costituita da quattro battelli con scafo in metallo (MAS 551 – 554) e da altri dieci con scafo in legno (MAS 555 – 564).  La principale differenza con i MAS della seconda serie consisteva nella adozione di una mitragliatrice Breda da 20/65 (arma n. 2690) su affusto a libero puntamento, in luogo della 13,2 mm. rivelatasi insufficiente per contrastare gli aerei nemici.

I battelli sopravvissuti al conflitto oppure recuperati e ripristinati, rimasero in servizio pochi anni e poi radiati per essere classificati “natanti di uso locale” con la sigla M.E.B. (Motoscafo Efficienza ridotta per affondamento Bombe).

 

0163a

0163